Milan, un vero enigma da decifrare: tutti gli scenari possibili
A un mese dall’inizio del campionato e con la Champions League alle porte, i rossoneri sembrano già vacillare. Fonseca, insieme ai suoi uomini, è chiamato ad una rapida inversione di rotta👇
Due pareggi e una sconfitta dal retrogusto amaro. L’avvio di stagione ha posto il Milan di fronte a un bivio forse prematuro, se si considerano gli interventi mirati sul mercato volti a plasmare una squadra su misura per il nuovo allenatore. Nel frattempo, la tifoseria rossonera si è spaccata in due fazioni: da un lato, coloro che predicano pazienza, invitando a non trarre giudizi affrettati; dall’altro, chi già vede il futuro di Fonseca lontano da Milano, alimentando dubbi sul suo operato. L’equilibrio tra speranza e scetticismo domina il dibattito, mentre il destino del tecnico portoghese si intreccia con l’imprevedibilità del calcio e le aspettative di una piazza storicamente esigente.
Le sei reti subite in appena tre gare evidenziano con chiarezza come i problemi di tenuta difensiva non siano stati ancora risolti, nemmeno dopo l’addio a Stefano Pioli. Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente non è tanto il numero di gol subiti, quanto la fragilità complessiva della squadra nelle due fasi di gioco e una disposizione tattica spesso approssimativa. A tradire le preoccupazioni del gruppo circa la guida tecnica sono state le parole di Yunus Musah, il quale, intervistato dopo la sconfitta per 2-1 con il Parma, ha lasciato intendere come la squadra fatichi tremendamente a recepire le indicazioni di Fonseca.
Non sappiamo se attaccare o rimanere fermi.”
L’episodio emblematico che mette in luce tali problematiche è rappresentato dal caso Leão-Theo Hernandez durante la sfida dell’Olimpico contro la Lazio nello scorso turno. Approfittando di un cooling break, il tecnico ex Lille ha colto l’occasione per impartire nuove istruzioni alla squadra, ma l’attaccante portoghese e il terzino francese non hanno preso parte al briefing con il resto del gruppo, poiché erano entrati da poco e non avevano necessità di riposarsi. Questo comportamento, però, ha attirato l’attenzione dei media, i quali hanno sollevato dei dubbi sulle reali motivazioni che si celavano dietro la loro scelta. Rafael Leão e Theo Hernandez hanno prontamente chiarito la vicenda ai microfoni di Milan TV, dichiarando che la loro assenza non era un segno di ribellione, ma era semplicemente dovuta alla mancanza di necessità di una pausa.
Eravamo entrati da due minuti, non avevamo bisogno di una pausa. Niente contro la squadra e
l’allenatore. La gente parla e dice cose non vere. Io e Leão vogliamo sempre aiutare la squadra,
questo è l’importante.”
La situazione parrebbe essersi risolta senza strascichi, con i due calciatori che saranno regolarmente a disposizione per la prossima sfida contro il Venezia, non essendo stati raggiunti da alcun provvedimento disciplinare.
La pausa per le nazionali rappresenta sempre una fase delicata, poiché aumenta sensibilmente il rischio di perdere giocatori chiave a causa di infortuni. E’ stato il caso di Ismael Bennacer, costretto ad uno stop prolungato per via di un infortunio al polpaccio rimediato durante un allenamento con la sua Algeria. Nonostante i tempi di recupero stimati si aggirino intorno ai tre mesi, la dirigenza del Milan ha deciso di non attingere al mercato degli svincolati. Al contrario, è stata adottata la scelta coraggiosa di promuovere in prima squadra due giovani promesse, Zeroli e Vos, provenienti dal settore giovanile rossonero.