Mondiali Qatar- Limiti per omosessuali e Lgbt. “Qui bisogna rispettare le nostre regole”.
Come calcio d’inizio non c’è male! Quello in Qatar è Il mondiale più discusso della storia senza essere ancora giocato. Un mondiale non accettato da molti poichè nessun Paese riesce a rappresentarsi in uno Stato in cui i Diritti Umani sono prossimi allo zero e non esiste la libertà sessuale.
In un’intervista rilasciata ad una tv tedesca, Khalid Salman , ambasciatore dei mondiali di calcio in Qatar , ha dichiarato: “gli omosessuali sono i benvenuti, ma devono rispettare le nostre regole”.
Le regole certamente non sono affatto democratiche. Infatti in Qatar è vietata e punita con sette anni di carcere l’omosessualità tra uomini di età maggiore di 16 anni, mentre tra donne non è proibita. Sono vietati gesti di intimità in pubblico, l’istigazione all’omosessualità, e la sodomia punita da 1 a 3 anni di reclusione.
Le critiche sono piovute a dirotto da parte di tutte le nazioni coinvolte. I gruppi che si battono per i diritti degli omosessuali hanno infine criticato la FIFA per aver scelto di far ospitare i mondiali di calcio proprio in Qatar, un paese che li perseguita.
Un parlamentare Olandese ha proposto di far giocare la propria squadra nazionale in maglia rosa in segno di protesta.
Altre forme di dissenso provengono dall’Inghilterra. Infatti, giocheranno con una fascia al braccio con la scritta “ONE LOVE” e i colori arcobaleno. Inoltre Gary Lineker, ex attaccante della nazionale inglese ha invitato i calciatori gay a fare coming out in Qatar. A questa iniziativa si sono unite altre otto nazioni Europee.
Ma l’affermazione più stravolgente arriva dal giocatore australiano Joshua Cavallo dichiaratamente gay: ‘Come gay avrei paura di andare ai Mondiali in Qatar’. Un clima di tensione avvertito persino dai giocatori che temono davvero di subire conseguenze pesantissime in un paese che fino a qualche tempo fa si è reso protagonista degli abusi di potere delle forze dell’ordine nei confronti di persone appartenenti agli LGBT, con insulti e violenza fisica senza alcun motivo.
Ma allora perchè il Qatar ha voluto ospitare a tutti i costi un mondiale che sicuramente avrebbe portato ondate di critiche?
Beh, sicuramente la risposta immediata sarebbe il giro di denaro. È certamente vero. Ma non è solo questo.
L’intento , secondo gli opinionisti, sarebbe quello di “ripulire l’immagine del Qatar“, mostrandosi per il mese dei mondiali più tollerante anche nei confronti dei tifosi omosessuali. Una sorta di sportwashing ospitando l’evento sportivo più importante a livello mondiale.
Sembrerebbe un po’ la stessa tattica utilizzata già dalla Russia nel 2018 in occasione della FIFA World Cup , ma si sa, finito il periodo ritornerà tutto come prima.
Dunque i tifosi omosessuali e LGBT potranno stare tranquilli e andare in Qatar, ma occhio a rispettare le regole!
Fonti articolo : fanpage, wikipedia, ansa, adkronos
Immagini copertina: sky sport- Grafigata