Nuovo successo per il Convitto Cutelli: al Liceo Classico Europeo il Premio Nicholas Green 2024 per la poesia
Un incontro illuminante e colmo di momenti di riflessione, quello organizzato giovedì 10 ottobre presso l’aula Magna dell’l’I.T.I. Cannizzaro di Catania, in occasione della cerimonia di premiazione del Premio Nicholas Green 2024 per la poesia.
E’ stata un’occasione per ricordare come trent’anni fa, sull’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, un drammatico delitto si unì ad una tragica fatalità e un bambino statunitense di sette anni di nome Nicholas Green, in vacanza con i genitori, perse la vita nel corso di un tentativo di rapina. Nonostante questo terribile shock, i coraggiosi genitori decisero di donare i suoi organi rappresentando così un esempio emblematico per l’opinione pubblica italiana che fu fortemente sensibilizzata da questo gesto significativo. Ciò contribuì ad incrementare i casi di donazione degli organi per fini di trapianto e Reginald e Maggie divennero promotori di innumerevoli iniziative (libri, film, premi, ecc..) cosicché ancora oggi il ricordo di Nicholas rivive in tante manifestazioni e rammenta quanto importante sia offrire una parte di sé dopo questa vita.
Molti sono stati gli studenti coinvolti nella divulgazione dell’importanza del dono e della solidarietà che racchiude il gesto della donazione degli organi partecipando al Premio, un atto simbolico di grandissima valenza organizzato dalla Regione Siciliana e dall’Usr. Alla manifestazione hanno preso parte, fra gli altri, il dottor. Emilio Grasso, dirigente dell’ambito territoriale di Catania, la professoressa Rosalba Laudani e l’avvocato Silvia Rita Feccia, presidente regionale dell’Aido, sempre attiva nella divulgazione della cultura della donazione.
E ad aggiudicarsi il premio di 700 euro per la poesia, è stata ancora una volta (dopo il doppio riconoscimento dello scorso anno) un’alunna del Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale Mario Cutelli ovvero Lavinia Sipione di VD con la poesia Mai uno senza l’altro, un delicato testo in cui scrive di condivisione e di speranza che diventano “dono” nel “racconto” divino.
I versi narrano di venti di “compassione” che pervadono le “vene” della terra. Propongono immagini suggestive e similitudini che evocano gesti sinestetici che diventano “salmi” e “organi generosi” che si trasformano in “messaggeri di fede” o scambi d’amore. Le strofe sono intrise di una grande sensibilità: il corpo è un tempio in cui il trapianto rappresenta un “altare”, una “preghiera”, un “atto di assoluto”, un “faro” che ridona la vita. Nel buio arriva la luce mentre la morte ancora “danza” ma la vita incombe e inizia un suo nuovo viaggio. Così il “canto” della solidarietà e dell’umanità prevalgono e l’”incanto” permane come speranza, come vita, come ”eterno amore”.
La nostra alunna, visibilmente emozionata, ha ritirato il premio e ha avuto modo, grazie alla sua partecipazione, di riflettere su questa tematica ascoltando, come gli altri astanti, le testimonianze di chi ha vissuto l’esperienza del trapianto e lo ritiene tuttora l’inizio di una nuova esistenza. La studentessa è stata guidata e seguita in tutte le fasi della partecipazione dalla professoressa Giusy Gattuso, nell’ambito del suo progetto La scuola come volano artistico – letterario, fucina di giovani talenti che sperimentano la scrittura e coltivano varie forme d’arte mettendosi alla prova, scandagliando il proprio mondo interiore e provando a misurarsi con l’umanità narrandone le gesta con le parole ed altre forme d’espressione.