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Orologio astronomico: la meraviglia più complessa al mondo

Da quasi un secolo, alle 12 in punto, numerosi curiosi e turisti si radunano nella piazza del Duomo di Messina e col viso rivolto verso l’alto aspettano, pazientemente, di sentire il ruggito del Leone che da inizio allo spettacolo più famoso della città. Il palcoscenico di questo spettacolo è il campanile del duomo, che ospita l’orologio astronomico più grande e complesso al mondo.

Varie calamità, e soprattutto sismi, hanno colpito più volte la città di Messina, danneggiando o distruggendo i monumenti, ad essi non scamparono il Duomo e il suddetto.

Quello attuale venne ricostruito dopo il terremoto del 1908, per volere dell’Arcivescovo Angelo Paino che incaricò l’architetto Francesco Valenti, per la parte architettonica, e l’ingegnere Aristide Giannelli, per la parte statica, entrambi si basarono sulla conformazione originaria seguendo l’ordine dell’Arcivescovo.

Il campanile ha un’altezza di 60 m., 48 dei quali destinati alla torre e 12 al corpo della cuspide, la base quadrata misura 9,60 m. per lato.
È composto da 8 campane, accordate secondo la scala diatonica maggiore di Fa#2 crescente, tutte realizzate dalla fonderia Colbachini di Padova nel 1929. La prima, la terza e la quinta campana sono elettrificate alla veronese veloce, mentre le altre sono fisse ma sono provviste di martelli. Sono presenti altre 2 campane fisse che risalgono al 1400 e scamparono al terremoto del 1908.

Il campanile del duomo di Messina

La complessa parte meccanica è stata costruita dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. Il suo creatore ha voluto dare un profondo significato simbolico di moto ascensionale dello spirito umano verso Dio. Distribuisce le 16 parti dell’orologio astronomico in 4 tetralogie che colloca sui 4 bracci di una croce secondo uno schema.

Lo schema della ditta Ungerer


Nel piano del gallo si conserva il “cuore dell’orologio astronomico”, un potente meccanismo di orologeria a contrappesi, che governa il movimento dei 54 automi che sfilano in 7 scene sovrapposte, collocate nel prospetto antistante la piazza.

Il cuore dell'orologio

Sono tanti i personaggi che dalle ore 12 cominciano a muoversi e ad esibirsi per i loro spettatori, ognuno con il proprio significato. Cominciamo dalla facciata del campanile.

Alla sommità della torre è il leone, in bronzo dorato, alto 4 m., simbolo della provincia di Messina e della forza. Immediatamente dopo lo scoccare del mezzogiorno, l’automa inizia il movimento delle statue, agita la bandiera, muove la coda, rivolge il capo verso la piazza e ruggisce per tre volte consecutive.

Il Leone

Sotto il Leone, al centro, vi è il gallo, concepito dal costruttore come simbolo del risveglio, batte le ali, solleva la testa e per tre volte canta. Ai lati del gallo si trovano Dina e Clarenza, le due eroine che difesero la città durante i Vespri Siciliani.

Gallo, Dina e Clarenza

La Madonna della Lettera è la patrona della città di Messina, la scena raffigura il momento in cui la Madonna ancora vivente inviò una lettera ai cittadini di Messina, dopo che essi inviarono a Gerusalemme un’ambasceria per renderle omaggio. Nella lettera prometteva la sua eterna protezione alla città. Nel campanile poco dopo mezzogiorno, un angelo porta la lettera alla Madonna, seguono, dopo di lui, S. Paolo e gli ambasciatori messinesi. Ciascun personaggio si inchina sfilando dinanzi alla Vergine.

La madonna della lettera

Sulla facciata del campanile varie scene si susseguono in relazione al calendario liturgico nel seguente ordine:

  • Da Natale all’Epifania, adorazione dei pastori. I pastori sfilano e si inchinano dinanzi a Gesù bambino, la Madonna e S. Giuseppe.
  • Dall’Epifania a Pasqua, adorazione dei Re Magi. Guidati dalla stella cometa, i Re Magi, ciascuno accompagnato da un valletto, adorano il Bambinello che è tenuto tra le braccia di Maria.
  • Da Pasqua a Pentecoste: resurrezione di Gesù. Due soldati stanno a guardia del sepolcro, dal quale, mentre essi guardano sgomenti, si innalza Gesù.
  • Da Pentecoste a Natale: discesa dello Spirito Santo. I dodici apostoli sono nel cenacolo intorno alla Madonna.

Una colomba, simbolo dello Spirito Santo, vola sopra gli apostoli; sulle loro teste appaiono delle fiammelle, mentre alzano in alto le braccia.

Il calendario liturgico

Nella scena della chiesa di Montalto viene ricordata la fondazione della chiesa, che sorge sul colle Caperrina, visibile dalla piazza del duomo. A mezzogiorno, sul suono dell’Ave Maria di Schubert, una colomba disegna in volo un cerchio e, subito dopo, dalla roccia emerge la chiesa di Montalto, come racconta la tradizione.

Sotto abbiamo il carosello dell’età, formato da 4 statue a grandezza naturale raffiguranti le fasi della vita, l’infanzia (un bambino), la giovinezza (un giovane), la maturità (un guerriero), la vecchiaia (un vecchio), che si portano al centro della scena ogni quarto d’ora. La morte, rappresentata da uno scheletro, con la sua falce scandisce il corso della vita.

Il carosello dell'età

La facciata si conclude con il carosello dei giorni della settimana, ciascun giorno è rappresentato da una divinità pagana, portata in trionfo da un carro, trainato da un animale diverso. Ogni carro cambia a mezzanotte.

Il carosello dei giorni della settimana

Sul lato sinistro del campanile troviamo:

Al di sopra del planetario, tra due finestre, è collocata la luna, suddivisa in due emisferi, uno dorato e l’altro nero; in tal modo il globo mostra alternativamente le due facce in perfetta sincronia con i movimenti e le conseguenti fasi lunari. La luna ruota intorno al proprio asse e compie un giro completo in 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi.

Il Planetario presenta un quadrante che raffigura il sistema solare e i segni zodiacali. Al centro è il sole e attorno i nove pianeti che ruotano intorno ad esso, collocati a distanza proporzionale a quella reale. Il tempo di rivoluzione non è uguale per tutti i pianeti, ma è perfettamente sincronico a quello reale, con un’approssimazione fino al centesimo di secondo.

Il planetario

Il calendario perpetuo presenta sul quadrante un grande disco di circa m. 3,50 di diametro, sono segnati i giorni, i mesi, gli anni e le feste mobili. Un angelo in marmo indica con una freccia il giorno. Il cambio della data avviene automaticamente a mezzanotte.

Il calendario perpetuo

Questo campanile con l’orologio astronomico rappresenta un connubio di storia, arte e meccanica, ma è anche uno dei simboli della città di Messina, rappresenta la sua storia e la restituisce al pubblico e ai cittadini, che pazientemente attendono il rintocco delle dodici.

Fonti – MessinArte, Wikipedia, VisitMe

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