Passi giganti per la cura del cancro
Colpendo un singolo enzima è possibile uccidere il cancro alla prostata, anche nella forma resistente agli altri trattamenti
È questa la scoperta di un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università di Berna, e del Sanford Burnham Prebys di La Jolla (Stati Uniti).
La scoperta è ancora più incredibile quando si considera che l’enzima individuato dagli scienziati, (fosfatidilinositolo-5-fosfato 4-chinasi o PI5P4Kα), potrebbe essere un bersaglio efficace anche nella lotta ad altri tumori gravi come seno e pancreas.
Le conclusioni degli scienziati sono arrivate dopo aver notato che i pazienti con cancro alla prostata che resistevano al trattamento presentavano concentrazioni elevate dell’enzima PI5P4Kα e per questo hanno intuito che potesse aiutare il tumore a svilupparsi.
Per confermarlo hanno condotto dei test in laboratorio con linee cellulari opportunamente modificate e topi geneticamente modificati, determinando che composti in grado di inibire questo enzima sono in grado di uccidere il cancro alla prostata.
“La cosa notevole è che abbiamo trovato un enzima che può essere preso di mira contro il cancro alla prostata anche nei casi in cui i trattamenti che abbassano gli ormoni sono inefficaci o dove si è sviluppata resistenza. Questo potrebbe darci un’arma completamente nuova contro il cancro alla prostata e altri tumori che si basano su questo enzima”, ha dichiarato la professoressa Emerling.
Gli autori di questo studio hanno dichiarato alla stampa che i pazienti colpiti da cancro alla prostata possono essere trattati con terapie di successo che riducono i livelli di testosterone.
Le cellule tumorali infatti ,sfruttano il meccanismo di segnalazione degli ormoni sessuali maschili (androgeni) per diffondersi.
Non tutti i pazienti, però, rispondono alla terapia ormonale.
Al momento è presto per parlare di farmaci e nuove terapie, tuttavia è un percorso promettente
I dettagli di questa ricerca dal titolo “PI5P4Kα supports prostate cancer metabolism and exposes a survival vulnerability during androgen receptor inhibition” sono pubblicati sulla rivista ScienceAdvances.
foto di copertina-weird.it