Petrolati: ancora una volta allarmismo?
L’uso dei petrolati nei prodotti cosmetici ha sempre suscitato accesi dibattiti tra gli esperti del settore e i consumatori, preoccupati per i loro possibili effetti nocivi.
Così come abbiamo visto per i siliconi e i parabeni, anche in questo caso molte delle presunte ricadute sulla salute sono solo una leggenda metropolitana.
I petrolati, fra cui, ad esempio, la vaselina, sono sostanze chimiche derivate dalla raffinazione del petrolio.
Particolarmente apprezzati per il loro potere emolliente, i petrolati sono in grado di ammorbidire e lenire la pelle. Una caratteristica che li rende indispensabili in molti trattamenti.
La loro capacità di proteggere la pelle da agenti esterni, creando una sorta di scudo impermeabile, fa dei petrolati, inoltre, dei composti assai adatti alla cura di problematiche cutanee come dermatiti ed eczemi.
Tuttavia, nonostante queste qualità, i petrolati destano numerosi dubbi soprattutto per via della loro origine petrolchimica.
Sebbene quelli utilizzati nei cosmetici siano altamente raffinati e purificati, il loro legame con l’industria petrolifera rimane un punto controverso.
In un’epoca in cui la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente sono in cima alle priorità dei consumatori e dei governi, l’uso di derivati del petrolio viene spesso percepito come anacronistico e in conflitto con una visione più green della bellezza.
Un altro aspetto spesso dibattuto è l’idea che i petrolati, pur essendo occlusivi, non abbiano reali proprietà nutrienti.
A differenza degli oli vegetali o dei burri naturali, che apportano vitamine, antiossidanti e acidi grassi essenziali, i petrolati infatti agiscono principalmente come barriera. Non penetrano effettivamente negli strati più profondi dell’epidermide.
Questo ha portato molti a cercare alternative più naturali e benefiche, a sostegno del biologico.
Nonostante queste critiche, è innegabile che i petrolati abbiano un ruolo importante nell’industria cosmetica.
Sono utilizzati anche per prolungare la durata e la stabilità di prodotti come rossetti e mascara, e
la loro presenza in formulazioni delicate per neonati, come le creme per il cambio pannolino, testimonia la fiducia che molti produttori e consumatori continuano a riporvi.