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Pierluigi Collina: la proposta di un’icona per migliorare il calcio. E sul Var…

Il presidente della Commissione Arbitri della FIFA ha in mente una modifica per rendere il gioco più equilibrato. E il Var? Non si entra nel merito, ma il suggerimento è lo stesso: “Servono riforme”👇

📸fanpage – Pierluigi Collina, 65 anni, ex arbitro di lungo corso. Dal 2017 presiede la Commissione Arbitrale della FIFA – voceliberaweb

Autorevole, serio, composto, sinonimo di qualità largamente riconosciuta. In un solo aggettivo: iconico. L’immagine di Pierluigi Collina – sessantacinque anni compiuti lo scorso 13 febbraio – è per gli appassionati del pallone quella di un volto copertina, una di quelle personalità che marchiano indelebilmente l’immaginario collettivo. Fatto ancor più notevole, visto che a riuscirci in questo caso è stato “solo” un arbitro, non certo un calciatore o un allenatore (categorie che guadagnano le copertine molto più facilmente), non un diretto protagonista dello sport più seguito al mondo.

E che arbitro però. Il suo curriculum è di quelli così importanti da rasentare quasi l’esclusività. Un eccellenza, in Italia e all’estero. Dal 1998 al 2003 viene nominato ininterrottamente “miglior arbitro a livello mondiale” dalla IFFHS; dirige una finale dei Mondiali (2002), una di Champions League (edizione ’98/99, quella della clamorosa rimonta dello United ai danni del Bayern Monaco) e una della vecchia Coppa Uefa (2003/04). Non si fa mancare niente, nel bene (soprattutto) e nel male, neppure l’essersi trovato, suo malgrado, a dover decidere un momento spartiacque per l’assegnazione di uno Scudetto tra i più controversi nella storia del calcio italiano: la famigerata ultima giornata del campionato ’99/2000.

Quell’anno il testa a testa per il tricolore è tra Lazio e Juventus, che arrivano agli ultimi 90′ della stagione con i bianconeri avanti di due punti. All’Olimpico, i biancocelesti superano agevolmente la Reggina (3-0). A Perugia, dove è impegnata la Juve di Ancelotti, viene giù una pioggia torrenziale che porta il terreno di gioco del “Renato Curi” ai limiti della praticabilità. Ad arbitrare quella gara è proprio Pierluigi Collina. Prima la decisione di sospendere tutto, segue un’attesa lunga oltre un’ora, poi il ritorno sui suoi passi: si gioca lo stesso. Il finale è da thriller: sotto il diluvio, i bianconeri vengono clamorosamente sconfitti (1-0) e la Lazio, tra le polemiche, si aggiudica il titolo. A detta di molti, quella partita non si darebbe dovuta giocare, non in quelle condizioni.

📸storiedicalcio – 14 Maggio 2000, Perugia-Juventus 1-0 (Calori 50′)

Nel 2005, una volta posato definitivamente il fischietto (dopo averlo adoperato in 472 gare ufficiali), trasferisce la propria esperienza di campo nei ruoli dirigenziali. Designatore per Serie A e B dal 2007 fino al 2010, poi il salto ‘internazionale’ con il passaggio alla Commissione Arbitrale Uefa, dove lavora per sette anni. Infine, per arrivare ad oggi, la nomina a presidente della Commissione Arbitrale FIFA, ruolo che ricopre dal 2017. Nel mezzo c’è l’ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano (2011) quale riconoscimento per essere stato un “innovatore dell’arbitraggio, unendo autorità, rispetto e una profonda conoscenza tattica del gioco”.

Di recente, in un’intervista concessa al quotidiano Repubblica, Collina è tornato ad esprimersi su una delle dinamiche che fanno classicamente parte del gioco (il calcio di rigore) formulando quella che a suo avviso rappresenterebbe una modifica importante, nell’ottica di rendere il calcio più “equilibrato” anche sul piano regolamentare.

Sui rigori i portieri sono fortemente penalizzati, le regole vanno cambiate. Ho fatto una proposta all’Ifab (l’organo internazionale preposto a stabilire qualsiasi modifica delle regole del calcio ndr.), una soluzione è il one-shot. Niente più respinta, o si fa gol o si riparte con un rinvio dal fondo, punto e basta. Secondo me i portieri dovrebbero lamentarsi.”

E per quanto riguarda il Var? Introdotto in Serie A nella stagione 17/18, l’utilizzo dello strumento è nuovamente al centro delle polemiche, specie dopo gli ultimi episodi che hanno interessato partite del nostro campionato (es.Inter-Fiorentina) ma anche dei match europei (Bruges-Atalanta). Il protocollo continua a far discutere (particolarmente circa l’opportunità e la casistica del ricorso alla revisione) ma da parte di Collina – che in passato si era espresso nettamente a favore della tecnologia – non c’è un pronunciamento in merito alle ultime vicende. Un suggerimento, però, lo si può cogliere tra le righe delle dichiarazioni rese alla stampa. allorquando l’ex arbitro parla della necessità di “tenere aperte le porte al cambiamento”.

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