Razzismo nel calcio: alcuni casi recenti
Il caso Acerbi – Juan Jesus, purtroppo, è solo uno dei tanti casi di razzismo che ha caratterizzato il mondo del calcio italiano e non solo. Visto questo spiacevole accaduto, andremo a citare alcuni episodi di discriminazione che si sono susseguiti in quest’ultimi anni.
Acerbi – Juan Jesus:L’ultimo caso, in ordine cronologico, che ha coinvolto il nostro calcio risale solo a qualche giorno fa durante la sfida tra Inter e Napoli. Nel secondo tempo si è verificato un battibecco tra il difensore italiano dell’ Inter e il difensore brasiliano della squadra campione d’Italia, con quest’ ultimo che è poi corso dal direttore di gara accusando l’avversario di aver pronunciato nei suoi confronti un’espressione razzista. La questione, però, sembrava si fosse conclusa lì in campo, con le scuse del calciatore della nazionale italiana. Qualche giorno dopo, invece, Acerbi ha affermato di non aver realmente rivolto un insulto discriminatorio a Juan Jesus e ha definito l’accaduto come una semplice incomprensione. Vista la situazione, il nerazzurro è stato costretto a lasciare il ritiro della nazionale e si dovrà presentare davanti alla Procura FIGC, cosa che dovrà fare anche Juan Jesus, nel tentativo di scoprire la verità assoluta e di porre fine a questa triste vicenda.
Vinicius Jr. : il calciatore brasiliano del Real Madrid è, ormai, da qualche tempo preso di mira da molteplici tifoserie avversarie, le quali rivolgono continuamente delle frasi discriminatorie nei confronti dell’esterno offensivo madrileño, a causa del modo di giocarecaratterizzato da dribbling e skills che mettono in grossa difficoltà gli avversari. La tifoseria che sembra essere più coinvolta in questa vergognosa azione sembra esser quella del Valencia, tant’è che nella partita tra “i pipistrelli” e la squadra di Carlo Ancelotti, Vincius esultò per il gol del momentaneo 2-1 alzando il pugno verso il cielo, simbolo della lotta contro il razzismo.
I casi di Cagliari: i tifosi del Cagliari sono stati soggetti di una moltitudine di episodi discriminatori. Ad esempio, nell’annata 2018/19 nella partita tra i padroni di casa del Cagliari e la Juventus vi sono stati dei cori che hanno coinvolto il bianconero Moise Kean, o ancora più indietro nel 2017 nella partita contro il Pescara nella quale vi furono degli insulti razzisti verso il centrocampista Muntari, il quale venne anche espulso per aver abbandonato il campo da gioco in segno di protesta. Altro caso ancor più indietro nel tempo è quello della leggenda del calcio Samuel Eto’o, ai tempi giocatore dell’Inter. I tifosi cagliaritani riservarono al campione camerunense una serie di cori e insulti discriminatori. Lo stesso Eto’o riuscì a segnare in quella partita ed esultò imitando le movenze di una scimmia, in risposta ai cori ricevuti.
Koulibaly: l’ex calciatore del Napoli, ora in Arabia Saudita, fu protagonista di episodi razzisti ben due volte: la prima nel 2016 nella partita contro la Lazio disputata all’Olimpico, episodio che si concluse con la squalifica della curva biancoceleste per due turni; il secondo nel 2018 nel match contro l’Inter, questa volta, però, il difensore senegalese venne addirittura espulso, mentre l’Inter dovette disputare due incontri a porte chiuse.
I casi di Kostic e Vlahovic
Due calciatori serbi della Juventus sono stati anch’essi bersagli di commenti razzisti. Il primo da parte dei tifosi dello Spezia, i quali lo insultarono durante la sua uscita dal campo in seguito ad una sostituzione; il secondo da parte dei tifosi atalantini. A differenza degli altri casi questa tipologia di discriminazione non riguarda la carnagione, bensì le origini dei due calciatori, entrambi provenienti dall’est Europa.
Questi sono solo alcuni dei casi di razzismo e discriminazione all’interno del panorama calcistico e possiamo constatare come ci sia ancora tanto lavoro da fare per far si che questa pratica vergognosa sparisca per sempre non solo dal mondo del calcio, ma anche e soprattutto dal mondo stesso.
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Articolo che tratta una tematica che é purtroppo tutt’oggi presente. Nonostante i tifosi ricevano DASPO o le curve una sospensione, i cori/insulti discriminatori continuano. Vorrei aggiungere che nei casi in cui non siano stati puniti i tifosi , la colpa sia stata solo della società ospitante che o per mancanza di interesse o tecnologia , non ha individuato i colpevoli.