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Robert Kubica: un grande “what if” della F1

Chi è appassionato di Formula 1 già da qualche tempo conoscerà, sicuramente, Robert Kubica. Pilota polacco che vanta ben 99 partenze nella massima categoria automobilistica, di cui una vittoria ottenuta in Canada nel 2008. Ma ciò che colpisce del pilota nativo di Cracovia è la sua storia, che lo consacra ad uno dei più grandi “what if” (ossia cosa sarebbe successo se…) della F1.

Il debutto e il mondiale del 2008

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Kubica debutta in F1 nel 2006 con il team BMW Sauber e disputa le ultime 6 gare di quel mondiale. Termina la sua prima gara, corsa in Ungheria, in un’ottima 7^ posizione, salvo poi essere squalificato poiché la sua vettura risultava sottopeso. Lo stesso anno, nel corso della sua 3^ gara in carriera, giunge in 3^ posizione sul circuito di Monza, conquistando così il suo primo podio. Nel 2007 è autore di una buonissima stagione, conclusa al 6° posto con 39 punti, ma è nel 2008 che il pilota polacco mostra al mondo tutto il suo talento. Quell’anno ottiene la sua prima, ed unica, vittoria in F1 in occasione del Gran Premio del Canada e sale sul podio per ben 7 volte, ritrovandosi anche in testa alla classifica mondiale. Non riuscirà nell’impresa di vincere il campionato, ma concluderà l’annata al 4° posto con 75 punti, a pari merito con il ferrarista ed ex campione del mondo Kimi Raikkonen classificatosi 3°. Qualche anno fa lo stesso Kubica ha dichiarato, in occasione di un’intervista, che BMW rifiutò di montare sulla vettura del 2008 dei componenti che avrebbero garantito 3-4 decimi di vantaggio al pilota polacco. BMW decise di conservare queste componenti per il 2009, perdendo così la possibilità di lottare fino in fondo per la vittoria del mondiale.

L’incidente nel rally e il ritorno alle corse

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Nel 2009, a causa del nuovo regolamento, la BMW non riesce ad essere competitiva e Kubica raccoglie solo un 2° posto nel Gran Premio del Brasile. L’anno successivo passa alla Renault, una scuderia più competitiva che permette al nativo di Cracovia di salire 3 volte sul podio e di essere costantemente in zona punti. Il 6 febbraio 2011, Kubica è vittima di un gravissimo incidente durante una competizione rallystica, tenutasi in provincia di Savona: il pilota riporta lesioni alla mano, alla spalla e al braccio destro, una frattura alla gamba destra ed una emorragia interna, costringendolo a diversi interventi chirurgici oltre ad una lunga riabilitazione. Torna a gareggiare nel 2012 e lo fa nel rally, riuscendo nel 2013 a vincere il titolo di campione del mondo nella categoria WRC-2. Kubica riesce nell’impresa, viste le sue condizioni fisiche, di tornare a gareggiare in F1: viene, infatti, ingaggiato dalla Williams per la stagione 2019. Purtroppo, la Williams si rivelerà la vettura più lenta della categoria, condannando Kubica e il suo compagno di quadra Russell al fondo della griglia. Nonostante ciò, riesce a conquistare 1 punto al Gran Premio di Germania, in seguito alla penalizzazione delle due Alfa Romeo, e torna ad ottenere punti per la classifica mondiale dopo 9 anni dall’ultima volta, stabilendo così un record. A fine anno lascia la Williams e diventa 3° pilota dell’Alfa Romeo, ruolo che occuperà fino al 2022, riuscendo anche a gareggiare nella massima serie automobilistica per altre due volte nel 2021 sostituendo Raikkonen. Lasciata definitivamente la F1, vince l’European Le Mans Series nel 2021 e il campionato del mondo endurance nel 2023. Sfiora più volte anche la vittoria della 24 ore di Le Mans: nel 2021 è un problema alla vettura a poco dalla fine che stronca il sogno del pilota polacco, mentre nelle due successive edizioni giunge al 2° posto.

l “what if”

Nel 2018 Kubica ha rivelato che nel 2011 aveva siglato un accordo con la Ferrari, per correre in F1 con la scuderia italiana a partire dalla stagione 2012, nella quale avrebbe condiviso il box con Fernando Alonso. Accordo che, purtroppo, è saltato a causa del grave incidente in rally. Dopo quest’affermazione sono stati tantissimi gli appassionati che si sono chiesti: “Cosa sarebbe successo se Kubica non avesse avuto quell’incidente?”. Purtroppo, non ci sarà mai una risposta a questo quesito, così come non ce ne sarà una alla domanda: “Cosa sarebbe successo se BMW avesse montato quelle componenti nel 2008?”. Forse avrebbe vinto il mondiale, o forse no, insomma sono tanti gli interrogativi su quella che sarebbe potuta essere la storia di Robert Kubica in Formula 1 se le cose fossero andate nel verso giusto.

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