Royal Family – La malattia di Re Carlo e il ruolo di William
Non c’è pace per la famiglia reale britannica. Dopo il ricovero della principessa Kate arriva un’altra terribile notizia: il Re ha il cancro. Come cambia lo scenario in Inghilterra e cosa prevedono le leggi⬇️
L’annuncio shock e le reazioni. Con un comunicato diffuso sui propri canali ufficiali lo scorso lunedì, Buckingham Palace ha annunciato al mondo la notizia della malattia del sovrano. Un autentico shock per il regno, a poche settimane dall’improvviso ricovero di Kate Middleton e dall’operazione chirurgica a cui lo stesso Carlo si era dovuto sottoporre per trattare un allargamento della prostata. “Durante il recente ricovero del Re è stata notata un’altra questione che ha destato preoccupazione. Test successivi hanno permesso di identificare una forma di cancro”. Tipologia e sede interessata non sono state specificate ma, stando a quanto raccolto dalla Reuters presso una fonte vicina ai reali, non si tratterebbe affatto di un tumore alla prostata. All’uscita del comunicato, tutti i primi ministri del regno hanno immediatamente espresso messaggi di solidarietĂ verso il monarca. Il premier Rishi Sunak si è detto “Scioccato e triste, ma sicuro che tornerĂ in piena forza e che tutto il paese gli faccia gli auguri”. Anche il leader dell’opposizione nell’attuale parlamento, Keir Starmer, ha voluto esprimere la propria vicinanza al Re.
Lo scenario. Sua MaestĂ ha giĂ avviato il percorso terapeutico ma su consiglio dei medici dovrĂ posticipare tutti gli impegni pubblici fino al pieno ristabilimento, continuando a lavorare da casa attraverso le oramai note “red boxes”. Chi farĂ dunque le veci del Re in questo periodo dalla durata incerta? I riflettori sono ovviamente puntati sul primogenito William. Il quarantunenne erede al Trono di San Giacomo occupa il posto di maggior rilievo all’interno del Consiglio di Stato(State Council), organismo costituzionalmente deputato a svolgere le funzioni reali in caso di temporaneo impedimento del sovrano. Vista la malattia di Carlo, l’agenda dell’attuale Principe del Galles potrebbe infittirsi ulteriormente, in un’inaspettata anticipazione di quei compiti da Re a cui era comunque destinato in tempi non lunghissimi. Fardello di cui dovrĂ farsi carico senza poter contare, almeno in questa fase, sul supporto attivo della moglie Catherine, di recente tornata a casa per proseguire la convalescenza dopo l’intervento all’addome dello scorso 16 gennaio.
Il principe Harry ha fatto ritorno in Inghilterra per incontrare il padre, della cui malattia era stato informato telefonicamente prima che il palazzo diramasse il comunicato ufficiale. Un colloquio breve, mezz’ora appena, che fonti interne hanno motivato con la stanchezza del sovrano per i trattamenti oncologici ricevuti, seguito dall’immediata partenza per gli Stati Uniti, il tutto senza mai incrociare il fratello William. Una visita doverosa in un momento delicato per la Corona, ma nessuna riconciliazione in vista tra i duchi di Sussex ed il resto della famiglia dopo lo strappo consumatosi nel 2021. (continua sotto👇)
Reggenza e abdicazione, cosa prevedono e perchè (al momento) non vengono prese in considerazione. Due istituti differenti che richiedono precise condizioni per essere attivati. I “Regency Acts 1937-53” contengono le norme che disciplinano i casi in cui una reggenza può entrare in vigore oppure cessare, la titolaritĂ di tale reggenza ed i poteri di chi la esercita. Il presupposto è che vi sia una condizione di inabilitĂ parziale o totale da parte del sovrano, tale da non consentirgli di adempiere ai suoi doveri. Il precedente piĂą vicino nel tempo risale al 1811, quando l’inabilitĂ psichica di Re Giorgio III costrinse i lord commissari ad affidare la sua reggenza all’allora Principe di Galles Giorgio Augusto Federico (che nel 1820 sarebbe asceso al trono con il nome di Giorgio IV). Qualora il sovrano finisse incapacitato sul piano mentale o fisico, si profilerebbe l’attivazione di una reggenza in favore di William.
Profondamente diverso è il caso dell’abdicazione. Trattasi infatti di un atto libero e consapevole con cui il sovrano regnante dichiara di rinunciare al proprio potere, determinando così la successione al trono. Una decisione che può venire presa esclusivamente dal monarca per motivi che possono anche esulare dalle condizioni di salute. Nel Regno Unito è rimasto emblematico il caso di Edoardo VIII, che nel 1936 scelse clamorosamente di abdicare per essere libero di sposare l’attrice americana Wallis Simpson. Diventato quasi un tabĂą durante il lungo regno di Elisabetta II, il tema dell’abdicazione è riaffiorato sin dal giorno in cui Carlo è diventato Re. In considerazione dell’etĂ avanzata, in tanti hanno ipotizzato che lo stesso sovrano potesse decidere di passare lo scettro al figlio dopo un certo periodo di tempo. La notizia della sua malattia ha alimentato le voci di un possibile passo indietro, ma la realtà è che tale scenario appare distante fintantochĂ© Carlo prosegue con fiducia il percorso della cura e le sue condizioni restano “buone”.
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