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Scandalo P.Diddy, tutti i nodi vengono a galla

Si parla ormai da più di una settimana dello scandalo che ha coinvolto il rapper americano P. Diddy, arrestato lo scorso lunedì a New York in seguito alle accuse mosse contro di lui per violenza sessuale, favoreggiamento della prostituzione, coinvolgimento nella criminalità organizzata legata a sfruttamento sessuale di diverse persone, inclusi i minori.

Prima di iniziare a parlare nel concreto dei fatti che lo hanno coinvolto, è un bene introdurre la sua figura a chi per qualche motivo non ne ha mai sentito parlare o non conosce bene la sua storia.

Chi è “P. Diddy” anche detto “Puff Diddy”?

Puff Diddy – pseudonimo di Sean Combs – è un rapper americano newyorkese, fondatore della casa discografica Bad Boys Records noto per aver lanciato le carriere di artisti come The Notorious B.I.G. e Mary J. Blige.

Nel corso degli anni la sua figura è stata al centro di dibattiti pubblici a fronte delle cause che molte donne hanno intentato contro di lui per abusi e violenza sessuale.

Le accuse negli anni

Nonostante l’esito sfavorevole alla sua condanna, nel 2023 l’ex fidanzata Cassie Ventura lo ha denunciato per sfruttamento sessualeetraffico di esseri umanidando il via a delle indagini rafforzate dalla “mobilitazione” di molte altre testimoni che sono stati vittime degli stessi abusi.

Una di queste è la cantante Dawn Richard – ex membro della band “Danity Kane” fondata da P. Diddy – che lo ha denunciato formalmente per averla costretta a stare senza riposo e cibo per 48h sotto ricatto sessuale.

Ma questo è soltanto un altro esempio delle denunce subite da Combs che – tra le altre cose – pare aver drogato i partecipanti delle sue feste obbligandoli ad avere rapporti sessuali fra lorocon tanto di video e minacce di revenge porn.

A dimostrarlo sarebbero le 1000 bottiglie di olio per bambini che sono state trovate nelle sue case, destinate alle orge e alle “performance sessuali ben elaborate e organizzate” – a detta della Procura – che teneva in casa sua insieme ad altre celebrità del mondo dello spettacolo.

Le celebrità coinvolte nel caso

A proposito di celebrità, pare che le stesse che partecipavano a questi White Parties” – come Jay Z, Beyoncè, Justin Bieber e JLo –abbiano da sempre mantenuto il silenzio, forse per coprire Sean Combs da possibili condanne.  

Ne dà la conferma a questo proposito lo stesso Kanye West che in una recente intervista accusava Puff Diddy di avere degli accordi con le forze dell’ordine al fine di non essere arrestato.

Puff Diddy e la criminalità organizzata

A questo punto la domanda sporge spontanea: come faceva Puff Diddy ad avere degli accordi con le forze dell’ordine? Ebbene, sempre seguendo le accuse che sono state fatte a suo carico, quest’ultimo era coinvolto in attività illegali con la criminalità organizzata che lo hanno reso probabilmente “pulito” per quel poco che poteva omettere.

Tra le altre cose, non mancano speculazioni che mettono l’imprenditore statunitense al centro dei casi di omicidio di Tupace Beggie” per cui parrebbe un ipotetico responsabile.

Dove si trova oggi P. Diddy?

Resta il fatto che – ad oggi – il noto produttore discografico statunitense si ritiene non colpevole, scontando la sua pena nel carcere preventivo di Brooklyn in attesa del suo processo.  

Sempre quest’ultimo ha chiesto libertà su cauzione per 50 milioni di dollari, pertanto rifiutata.

Potrebbe essere prevista tuttavia nel suo caso una detenzione minima che va dai 15 anni di carcere a una massima con l’ergastolo.

Alcuni ancora sostengono che – a causa del suo arresto – potrebbe esserci un crollo di carriere nel panorama hollywoodiano e musicale, che cambierebbe sicuramente il nostro modo di vedere la loro immagine e, pertanto, la loro reputazione.

*ultima immagine messa in evidenza presa da “Il Post”

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