Sciopero dei benzinai: stop alle accise
Non sono buone le notizie per i lavoratori e gli studenti con un mezzo a benzina.
Dopo neanche 48 ore dal precedente annuncio del decreto, la premier Giorgia Meloni ha annunciato che per il momento, le accise sulla benzina non scenderanno, ma quando ci saranno maggiori incassi dovuti all’IVA, il governo sarà pronto ad intervenire.
“Tutti i nostri interventi sono per calmierare l’inflazione. Tutti i nostri interventi sono per calmierare l’inflazione” – afferma la Premier.
Il consiglio dei ministri ha deciso di intervenire modificando una norma già esistente che consente di ridurre le accise se il prezzo supera almeno il 2% del valore indicato nel Def: infatti, in caso di aumento del prezzo del materiale greggio e quindi dell’Iva in un quadrimestre di riferimento, i guadagni da parte dello stato potranno essere usati per diminuire i prezzi per il consumatore finale.
Sono state inoltre approvate alcune modifiche al decreto varato appena due giorni fa sulla trasparenza, garantendo che i buoni benzina saranno esentasse fino a fine anno.
Il governo ha annunciato: l’esecutivo “monitorerà attentamente” il livello non solo della benzina, ma anche dei beni di largo consumo. Solo al termine di questo monitoraggio si valuteranno ulteriori iniziative.
I prezzi sono ai livelli di agosto 2022, ben lontani dai picchi sopra i 2 euro di quando il governo Draghi decise gli sconti.
Puntualizza Giorgetti.
I benzinai hanno annunciato uno sciopero sotto Montecitorio per il 25 e 26 gennaio.
Il loro obiettivo è “porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità”, spiegano unitariamente Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, che accusano il governo di aumentare il prezzo dei carburanti, scaricando “la responsabilità sui gestori”.
foto di copertina-vanityfair