Servizio militare in Corea del Sud e innovazione: il caso di Kim Min-jae
L’ex centrale del Napoli, attualmente in forza al Bayern Monaco, ha sollevato un polverone mediatico per via del suo servizio militare. Il motivo? Le modalità, forse troppo tecnologiche.
In Corea del Sud, il servizio militare rappresenta molto più di un semplice obbligo legale: è un elemento fondante della cultura nazionale, legato al senso di appartenenza e di dovere verso il proprio Paese. Nonostante la Corea del Sud non sia coinvolta in conflitti attivi e sia tecnicamente in uno stato di tregua con la Corea del Nord, le persistenti tensioni geopolitiche mantengono alta l’attenzione sulla preparazione militare.
Per questo motivo, tutti gli uomini in salute tra i 18 e i 28 anni devono completare un periodo di servizio militare obbligatorio, che varia dai 18 ai 21 mesi a seconda della branca delle forze armate.
Le celebrità e il servizio militare
l servizio militare non fa eccezioni nemmeno per le celebrità, inclusi atleti e artisti. Tuttavia, alcune categorie possono beneficiare di agevolazioni o esenzioni parziali grazie ai loro successi. Son Heung-min, capitano della nazionale sudcoreana di calcio e stella del Tottenham Hotspur, è uno degli esempi più celebri. La vittoria della medaglia d’oro ai Giochi Asiatici del 2018, infatti, gli ha permesso di ottenere un’esenzione dal servizio completo.
Ha comunque dovuto completare il periodo di addestramento base, della durata di circa tre settimane, durante il quale ha impressionato per la sua dedizione, guadagnandosi anche riconoscimenti tra i suoi commilitoni.
Il caso di Kim Min-jae
Un altro esempio recente è Kim Min-jae, ex difensore del Napoli, che ha iniziato il suo servizio militare mentre era ancora sotto contratto con il club partenopeo. Degli obbligatori 540 ore previsti per gli atleti professionisti, Kim ne ha completati circa 440, inclusi i periodi di addestramento fisico e teorico in una base militare in Corea del Sud. Rimangono ora solo 100 ore, che completerà in modo del tutto telematico dalla sua attuale residenza a Monaco, dove gioca per il Bayern Monaco.
Questa possibilità, concessagli dal governo sudcoreano, ha generato numerose polemiche. Per molti sudcoreani, abituati a vedere il servizio militare come un dovere sacro e collettivo, il fatto che Kim possa svolgerne una parte da remoto rappresenta un’eccezione controversa, difficilmente accettabile in una società che attribuisce grande importanza all’equità e alla disciplina.
Un Paese diviso tra tradizione e modernità
La Corea del Sud è una nazione profondamente legata alle tradizioni, dove il servizio militare è considerato un rito di passaggio per ogni uomo, spesso legato al concetto di maturità, e non solo a quello della disciplina e dovere. Tuttavia, l’idea di completare questo obbligo in modalità remota, dedicandovi solo poche ore alla settimana anziché i consueti 18 mesi, appare quasi inconcepibile per una parte della popolazione. Questo dibattito sembra riflettere perfettamente il delicato equilibrio che il Paese cerca di mantenere tra innovazione e rispetto per i valori storici.
In un contesto in cui l’efficienza e la modernità stanno gradualmente modificando anche i sistemi più rigidi, casi come quelli di Kim Min-jae sollevano domande cruciali su come la Corea del Sud intenda adattare le sue tradizioni a un mondo in rapida evoluzione, senza però perdere di vista il senso profondo di comunità e responsabilità che le caratterizzano.
📷 Fonte copertina: Transfermarkt.it 📷