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Studentessa inizia a piangere a dirotto durante il Gran Galà della Cultura e Legalità

Un’emozione intensa ha segnato la seconda giornata del Gran Galà della Cultura e della Legalità. Tra i tanti momenti di confronto e crescita, ce n’è stato uno che ha colpito particolarmente i presenti 👇

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Cos’è che, in fondo, ci mantiene davvero in vita, se non l’atto stesso di sognare? Quello che è accaduto ieri, durante la seconda giornata del Gran Galà della Cultura e Legalità, ne è la perfetta dimostrazione. Una studentessa del servizio accoglienza – fornito dall’istituto Fermi-Eredia – visibilmente commossa, ha iniziato a piangere a dirotto alla vista della delegazione della squadra femminile del Catania F.C. Il motivo? Il calcio era il suo sogno, ma per ragioni familiari non ha mai potuto inseguirlo. Il desiderio di vestire una maglia da calciatrice si era scontrato con le difficoltà della vita, lasciandola con un sogno incompiuto.

Tuttavia, proprio grazie all’evento, ha trovato una nuova prospettiva, nuove opportunità che le hanno permesso di guardare al futuro con occhi diversi. Il confronto con le atlete, che con determinazione e sacrificio erano riuscite a raggiungere traguardi importanti, le ha dato la forza di credere che, nonostante gli ostacoli, ci sono sempre nuove strade da percorrere.

I giovani, protagonisti del cambiamento

Oltre mille studenti hanno preso parte al Gran Galà, trasformandolo in un vero laboratorio di idee e confronto. Gli istituti Marconi-Mangano, Fermi Eredia, Convitto Cutelli, Liceo Classico Spedalieri, Lombardo Radice, Umberto di Savoia, Archimede, Boggio Lera, Gemmellaro, Vaccarini, De Felice e Angelo Musco, insieme agli studenti degli enti di formazione ERIS e Archè, hanno dimostrato che la cultura e la legalità sono concetti vivi, che si costruiscono giorno dopo giorno attraverso il loro impegno.

Fondamentale è stato il loro contributo nell’organizzazione dell’evento: gli studenti del Fermi Eredia hanno curato il servizio di accoglienza, accogliendo con professionalità e calore ospiti e partecipanti. Un’esperienza formativa che ha dato loro la possibilità di mettere in pratica competenze e responsabilità, rendendoli parte attiva di questo evento così carico di emozioni.

Legalità e cultura: strumenti di consapevolezza

La legalità non è un principio astratto, ma una responsabilità collettiva. Durante il Gran Galà, a tal proposito, gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con magistrati, forze dell’ordine e rappresentanti istituzionali. Il dialogo è stato aperto e diretto, segno di un desiderio autentico di comprendere e di impegnarsi per un futuro più giusto.

Allo stesso modo, la cultura si è confermata una forza di emancipazione. I ragazzi hanno affrontato temi delicati come la lotta alla criminalità organizzata, il ruolo dell’informazione nella difesa della verità e l’importanza dello sport come veicolo di crescita. Domande, riflessioni, confronti: tutto ha contribuito a rendere l’evento un momento di formazione reale.

Un ringraziamento che guarda avanti

Il Gran Galà è stato possibile grazie all’impegno di docenti, dirigenti scolastici ed enti di formazione che hanno creduto nel progetto. Ma il più grande ringraziamento va ai ragazzi, che con la loro passione e il loro entusiasmo hanno dimostrato che il cambiamento è già in atto.

Questa manifestazione non è un punto di arrivo, ma una tappa di un percorso che continuerà. Perché con giovani così determinati e consapevoli, il futuro della nostra società non può che essere più luminoso e giusto.

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